Riconoscere diritti non ne toglie agli altri: semplicemente toglie spazio all'ignoranza. E' con questa consapevolezza che ho salutato il gay pride di Milano dopo essermi emozionato e commosso per l'assoluta naturalezza in marcia per le strade accompagnata da sorrisi che nascondo un grido di indignazione verso la paura che domina imperante.
photo: Marco Piraccini
Mamme, papà, bambini e persino nonne: non mancava niente e nessuno -persino cani col collare arcobaleno- nella lunga marcia che ha squarciato col colore il centro milanese mostrando quanto forte sia l'amore, quanto ingiusto ed ignobile il suo riconoscere classificazioni di serie b e persino c.
photo: Marco Piraccini
"E' l'amore che crea la famiglia" si legge nelle t-shirt di un gruppo di bambini mano nella mano coi loro genitori e rispettivi/e e compagni/e: siamo nel 2013 e c'è ancora bisogno di manifestare per dirsi orgogliosi di chi si è? Si. Avanti si va.. e si fa: contro l'ignoranza, contro chi ha semplicemente paura di chi è felice, di chi sa amare senza timori.
photo: Marco Piraccini
Perché chi abbassa gli occhi, chi può dirsi infastidito dall'amore che lega due persone perché "diverso" da quanto insegnato al catechismo non fa altro che dimostrare i propri limiti: se soltanto si avesse il coraggio di amarsi, di capirsi e di avere voglia di essere sinceramente felici.. allora l'ignoranza sarebbe soltanto un vocabolo da leggere sul dizionario. Al momento rimane una fastidiosa presenza in una realtà costretta a cambiare.
Perché la normalità, appunto, deve, dovrà, saprà esprimersi.
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