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domenica 29 giugno 2014

Orgogliosi di amare

E' paradossale pensare che ad ora sia necessario, almeno una volta l'anno, manifestare lungo le strade delle grandi città del mondo per dimostrare che se c'è un nemico da combattere, quello è l'ignoranza e non di certo l'amore. L'amore verso se stessi in primis: avere il coraggio e la forza di amarsi è la prerogativa necessaria affinché ci si possa esprimere affermando la propria identità, il proprio coraggio, la propria appartenenza a quella che è l'unica identità di genere. Quella umana. 


Il 28 giugno 2014 ha segnato un grande passo avanti nel nostro percorso di italiani timorati di Dio e dell'ottusità politica: ben 10 son stati i gay pride in altrettante importanti città del nostro Paese. A Bologna si è celebrata la fiera della normalità: una festa, una parata, una manifestazione così pacifiche da sconvolgere il significato stesso di questa tanto temuta diversità. Da chi? Cosa? Come?


Nessuna stravaganza ma solo ed esclusivamente gioia, esuberanza, disperata voglia di poter sorridere per quello che si è e per come si è. 


In questo, il Cassero LGBT Center che proprio ieri festeggiava i suoi primi 32 anni si è dimostrato nuovamente maestro nel saper concepire i contenuti ancor prima dell'apparenza. 


Non mancava nessuno: tanto meno la musica ed i suoi rappresentanti. Epico è stato il momento in cui la parata, nel cuore della città, si è immobilizzata per assistere ad un coro all'unisono sui versi di "All I want for Christmas is you" sotto a 40 gradi. Che il Natale si sia trasformato in una festa gay lo sappiamo da parecchio, ormai. 


Il concerto di Alexia, una delle voci più belle che il nostro panorama possa vantare, ha scatenato Piazza del Nettuno trascinando la folla dalle atmosfere da Festivalbar sino alla dimensione rock con cui celebri perle della pop-dance son state dall'Artista rivisitate. La festa si è poi spostata al Parco Nord dove l'Official Pride Party ha dato vita ad uno spettacolo nello spettacolo: una quantità infinita, illimitata di ore segnate da due dancefloor, migliaia di persone e la solita, inesauribile voglia di star bene. Semplicemente bene. 


E sarebbe stato impossibile fallire nell'impressa data la presenza del Casto Divo, Immanuel Casto, che ha mandato in estasi i presenti presentando alcune delle sue perle discografiche sino ad arrivare alla lotteria che ha concesso ad un paio di fortunati il piacere di condividere il palco con Duncan James e Lee Ryan. E di toccarli. 


Simpatici e mostruosamente belli, i due Blue si sono prestati ad una ironica intervista nel corso della quale hanno fatto sapere che tutte le regine conosciute nel corso della loro carriera erano e sono dotate di un.. pene. 


E se Duncan è stato invitato a sorteggiare i fortunati numeri usando la mano con cui si diletta in solitudine (non dopo essersela lubrificata con la saliva), Lee non ha perso occasione di indossare un reggiseno lanciatogli sul palco da una fan passando il restante tempo a toccarsi il seno con voluttà. 


Una nota di merito va al bel Duncan che, nel backstage, mi ha chiesto di fotografarlo mentre indossava la parrucca di una drag. Ovviamente ho adorato. Come ogni secondo di questa giornata così tremendamente normale da aver fatto capire quanto contagiosa possa essere la felicità quando e se condivisa.




















mercoledì 25 giugno 2014

Quel che ospita la Fashion Week

...ossia: chi è in grado di far il giro del mondo per fare un sorriso prima, durante e dopo una sfilata (tempo stimato: 15 minuti) per poi riprendere l'aereo e volare altrove con un conto bancario ingrossato e nuovi abiti nel guardaroba. La mia è tutta invidia ovviamente.
Ecco una carrellata degli ospiti che ho fotografato nelle ultime 48 ore: belli, sorridenti e senza mai un capello fuori posto. Il migliore? Il più grande? Steven Tyler: una forza della natura che tanto ha da insegnare alle nuove leve illuse di avere un qualche valore intrinseco perché adagiate su un tacco 15 ed in possesso di un blog.

Steven Tyler
Edoardo Purgatori
Gianpaolo Morelli
Mariano DiVaio
Anna Dello Russo
Caua Reymond
Lion Else
Fernando Llorente
Chris Pine
Luca Dotto
Christof Innerhofer
Lee Byung-Hung
Gregg Sulkin
Franca Sozzani
Joe Perry
Steven Tyler



lunedì 9 giugno 2014

Miley Cyrus: la nuda verità

E'sempre facile assecondare chi critica, sparare a zero su un personaggio fingendo imbarazzo in virtù di un buonismo imperante che avvinghia le menti piuttosto che stimolarle. Molto più difficile è avvicinarsi al dubbio, studiarlo, comprenderlo: confermarlo o smentirlo. 


Nel caso di Miley Cyrus la mia opinione è pressoché ribaltata: da totale ignorante rispetto alla sua produzione artistica, mi son avvicinato in punta di piedi al suo "Bangerz World Tour" senza aspettative se non quelle più leggere e  superficiali. 


Già sapevo che avrei visto molta carne, sapevo che la sua lingua avrebbe fatto da padrona della scena, ma ignoravo il fatto che queste due componenti benché troppo ed eccessivamente esposte all'inizio dello show non siano una benché minima parte dello spettacolo che la ragazza ha saputo costruire. 


Due ore di concerto totalmente live (già, perché sembra un paradosso in questi tempi di reginette pop della durata di un fuoco d'artificio parlare di doti canore piuttosto che di scenografie) in cui Miley è stata assoluta padrona della scena gestendo un palcoscenico importante con una semplicità tale da tradire i già numerosissimi anni che la vedono protagonista delle scene. 


Lo scandalo, la provocazione, la volgarità son piccole componenti del circo mediato costruito dalla Cyrus: se la si osserva bene si capisce come altro non si tratti che di volutamente divertenti -o pseudotali- esortazioni atte allo scuotere gli animi addormentati del pubblico. 


Accorgimenti tecnici, chiamiamoli così, che provocano indignazione a chi fa del perbenismo la propria religione ma non a chi sa ascoltare una cantante che dopo essersi toccata di fronte a diecimila persone sa anche cantare unplugged omaggiando Dolly Parton e i Beatles dimostrando competenze da prima della classe. 


In conclusione, dunque, la mia pagella relativa alla data italiana del "Bangerz Tour" di Miley Cyrus vede la sua protagonista promossa a pieni voti. E se desidera, ora, dimenarsi divertita con la lingua di fuori le è concesso. 21 anni servono anche a questo.