Una settimana fa esatta si è celebrato a Milano il 30° anniversario di Radio Italia ed è stata la musica, naturalmente, a regnare sovrana in Piazza Duomo. Nonostante da anni, secondo me, la musica italiana sia ridotta a poche eccezioni senza considerazione nei confronti di chi ha talento ma non una grossa casa discografica alle spalle, certe voci non conoscono definizione. Esistono e devo esistere, stop. Complici le 5 ore di prove pomeridiane ed un raro sol leone, mi sono totalmente ustionato senza accorgermene: quando è stata la volta di Laura Pausini il mio colorito ha fatto, dunque, da esca. Fra un discorso e l'altro la nostra Laura nazionale si è interrotta per salutarmi nonostante fossi immerso in una folla di alcune migliaia di persone: dopo aver chiesto alla gente di prestare attenzione alla mia altezza ed essersi relazionata a me come fossimo da soli al bancone di una trattoria cesenate, la divina mi chiede :"E Paola come sta? Dov'è? Non viene qui? Salutamela". Insomma, io come anello di congiunzione tra Laura Pausini e Paola Iezzi: adoro.
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