Ascoltare Loredana Bertè cantare è un pò come affrontare un viaggio dentro noi stessi: ci sono i traumi del passato che proiettano ombre sul presente, ci sono i sogni che rinvigoriscono il temperamento così come le cadute che rovinosamente ti spezzano le ossa. Ma, in primo luogo, c'è la tenacia legata alla necessità di dare, di comunicare, che come il miraggio di acqua nel deserto diventa pretesto per vivere. Per lottare.
Loredana è una forza della natura: stravolge le regole per farne di proprie, si impossessa delle note per gridare il suo disperato bisogno di essere ascoltata, capita ed amata. E così è. Da decenni. Lo dimostrano, ancora una volta, le persone -o meglio le diverse generazioni- accorse ieri sera nel tempio romagnolo del rock, il Velvet di Rimini, per vivere l'esperienza di questa "Bandabertè live 2013-2014".
Loredana è ed esiste per il suo pubblico: pazienza la febbre che l'ha colpita in giornata, pazienza l'elevata temperatura, pazienza l'attesa snervante di chi è accorso per vederla scivolare, per sentirla stonare.
Amara delusione per chi non sa credere, per chi non conosce la fiducia: la Bertè è stata grandiosa, emozionante, grande, comunicativa, lottatrice.
Ci ha resi partecipi di un suo mondo fatto di note, di notti in bianco, di sogni sognati e di idee abbandonate: ci ha aperto il cuore e ci ha fatto sentire che anche lui, battendo, produce musica.
Complimenti Loredana per questa ennesima rinascita!
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