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mercoledì 11 settembre 2013

Ornella Vanoni: "basta poco" per incantare

A sei anni di distanza dall'ultimo disco di inediti, Ornella Vanoni, per antonomasia "La signora della musica italiana", pubblica oggi la nuova fatica discografica, "Meticci". Anche e soprattutto per colpa della dilagante mediocrità che ha colpito la discografia nell'ultimo decennio costringendo di fatto professionisti e veterani del settore a doversi ritagliare un ruolo di nicchia nell'imperante industria musicale usa e getta attuale, questo lavoro dovrebbe e potrebbe essere il capitolo conclusivo della storia artistico/culturale di Ornella. Ovviamente spero, prego e scongiuro che così non sia. 

Ornella Vanoni presenta "Meticci" c/o Feltrinelli, Milano
"Meticci" è un album di grande spessore alla cui realizzazione hanno partecipato importantissimi nomi del cantautorato italiano, da Battiato a Lavezzi, da Nada a Lucio Dalla, e che vede proprio Ornella Vanoni in prima linea nella stesura dei testi in coppia col giovane Lorenzo Vizzini: volontà, questa, che si spiega nel desiderio di accostare il pensiero maschile a quello femminile in maniera tale da dipingere scene ed immagini sonore in più dimensioni, con maggiore profondità ed adesione emotiva. 

Ornella Vanoni presenta "Meticci" c/o Feltrinelli, Milano
Sulle 13 tracce dell'album spicca "Terra nera": "Una sorta di preghiera sull'Africa, terra dove non piove mai: la canzone spiega il desiderio di acqua e racconta la fantasia di un cielo nero che, dovesse piovere, dovrebbe inondare tutto, riempire di acqua persino la bocca della gente che l'attende trepidante" racconta la Vanoni. "Basta poco", primo singolo estratto, "parla di tutti i bambini del mondo, non solo di quelli africani: tutti i bambini hanno bisogno d'amore, di carezze, di gioco. Ci sono anche tanti bambini bianchi che soffrono con genitori che magari li maltrattano: non bisogna per forza andare lontano per trovare sofferenza tra i più piccoli". 

Ornella Vanoni presenta "Meticci" c/o Feltrinelli, Milano
Ornella Vanoni si racconta in musica, dunque, e per l'ennesima volta lo fa con delicatezza, spessore:  con eleganza. Racconta e canta non solo il bisogno di amare e di amore, ma anche e soprattutto di dolore, di desideri e sogni inespressi, di precariato, fame nel mondo e diversità come valore aggiunto.


"Meticci" rappresenta quello che troppo spesso manca: qualità, dedizione al lavoro, consapevolezza di quel che si è e soprattutto studio. Tanto studio. Bisogna potersi permettere il lusso di essere se stessi al di fuori di ogni convenzione e costrizione per poter cantare, scrivere ed esprimersi come Ornella Vanoni che spiega il segreto alla base della sua ironia "Per non pensare alla tristezza spesso sono cretina: canto, ballo e parlo con una voce da bambina" confessa. 

Ornella Vanoni presenta "Meticci" c/o Feltrinelli, Milano
13 tracce per scoprire i "Meticci": 13 stati d'animo, 13 diverse sensazioni che con conducono in un viaggio che da noi stessi ci porta nel mondo e dentro al mondo. Insieme a lei, alla Signora, ad Ornella Vanoni.

Ornella Vanoni presenta "Meticci" c/o Feltrinelli, Milano

4 commenti:

  1. E' una grande artista sia canore che teatrale! La copertina è magnifica,il disco non l'ho ascoltato ancora purtroppo...Auguri anche al suo bel cagnolino!Gae

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    1. verissimo!!! dopotutto...se così non fosse non avrebbe attraversato nè continuerebbe a farlo la cultura e l'arte italiana da 50 anni a questa parte!

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  2. ...spiace che sia l'ultimo album che dovrebbe chiudere una carriera piu' che splendente-Ebbene Meticci non mi persuade ,per niente.Hanno lavorato due anni e il risultato è deludente. Lei canta bene,i testi alle volte convenzionali(parlo delle canzoni nuove) e le musiche invece sono da funerale.Lavezzo ha toppato alla grande.

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  3. anche a me ha deluso un pochino...album un pò scontato sembra un clone di parecchi pezzi...vabbè che le note sono solo 7 e non si può pretendere !! co9munquq una grande artista come è lei avrebbe meritato altri testi, o , perlomeno, scritti e musicati in maniera diversa, buoni i contenuti, ma manca qualcosa

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