Ora come ora, se fosse necessario dare una definizione al termine pop sarebbe inevitabilmente necessario interpellare la figura di Katy Perry: tutti gli elementi che contraddistinguono questo genere, questo mondo, sono dalla Perry perfettamente incarnati. Ed elevati di grado, migliorati forse.
Quello che la cantante di "Roar" è riuscita a fare nel corso della sua ancora breve carriera appartiene già ai capisaldi della storia pop e nessuna come lei, in questo momento, è stata e sarebbe in grado di mettere in scena uno spettacolo tanto perfetto da aggiungere un ulteriore tassello all'universo cui appartiene.
Il "Prismatic World Tour" è approdato a Milano e son state oltre diecimila le persone coinvolte nella festa colorata che Katy Perry ha saputo ideare: due ore di hits, nessuna nota esclusa, 120 minuti di spettacolo che pone radici nell'ironia, elemento che trasforma Katy in una star vicina al suo pubblico e desiderosa di sincerità.
E' chiaro l'intento della cantante di non prendersi mai sul serio ed è forse questa sua modalità d'essere che la rende una certezza più unica che rara nel mondo dello spettacolo. Impossibile non gioire della dimensione in cui la Perry ti trasporta in concerto: la sua realtà fatta di musica, di rime, ma anche e soprattutto di colori e desiderio di leggerezza.
Non tutte hanno il pregio di saper cancellare per qualche ora la tangibile preoccupazione del presente in funzione di una inspiegabile ma irrinunciabile felicità: ecco cosa riserva il concerto di Katy Perry.
Al di là delle luci, dei laser, dei video. Felicità, ripeto: forse per la consapevolezza di essere tutti quanti dei campioni. Speciali, dunque.
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