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domenica 27 luglio 2014

Acustica: cose da Grandi

Ci possono essere tanti modi per festeggiare un'anniversario importante: lo si può fare in grande stile con un richiamo massiccio di pubblicità, lo si può fare studiando strategie di marketing oppure conservando la veridicità di ogni momento e nota che hanno accompagnato 20 di storia per poterli far rivivere attraverso la sensibilità del momento. 


"Tour Acustica" segna il nuovo percorso musicale di Irene Grandi: un tour intimo ma non per questo meno travolgente rispetto ai suoi trascorsi on the road, in cui la musica, la qualità del suono (Acustica, appunto) e le delicate sfumature unplugged rileggono i capisaldi di due decenni rendendo il pubblico partecipe di un'avventura musicale di ineguagliabile pregio. 


Nonostante i grandi successi che hanno accompagnato il suo percorso artistico, Irene Grandi continua ad essere una novità nel panorama musicale italiano: abbandonate le logiche del sistema, Irene si è da sempre dimostrata fedele alla suo senso estetico del suono dedicando al pubblico solo e soltanto brani fortemente sentiti, voluti, vissuti. 


Capace di lunghe pause discografiche, la Grandi è sempre e comunque in continua ricerca potendo sperimentare le meccaniche del suono attraverso tour teatrali accompagnati da un pianoforte, su palcoscenici tremanti di rock così come in delicate atmosfere estive con chitarra e contrabbasso pronte a scandire brani che, sì, appartengono a tutti noi. 


Dopotutto è questo il senso di "Lasciala andare" con cui Irene chiude il concerto acustico: saper guardare al passato, che fa parte di noi, con una consapevolezza in più verso il futuro. Più forti probabilmente, ma pieni di musica.









lunedì 7 luglio 2014

19 anni in Spagna

Oggi festeggio un'anniversario importante: probabilmente il più longevo della mia vita. Il 7 luglio 1995 realizzavo quello che, allora, era un sogno talmente grande da non poterlo immaginare: incontrare la persona di cui mi ero letteralmente innamorato. Dal punto di vista artistico, caratteriale, emotivo, fisico. Ivana Spagna era, per me, esattamente la motivazione necessaria a sostenere il peso delle avversità pensando alla remota possibilità di perdermi, un giorno, nella sua voce e nei sui sorrisi. Ci sono riuscito, e sono 19 anni, oggi, che questa magia prosegue. The magic of love, insomma. 


Potrei scrivere un libro sugli eventi di questi anni: tutto è cambiato da quell'inizio, da quel concerto a Forlì che ricordo come fosse ieri, eppure è rimasto tutto uguale. Io vedo in me la medesima voglia di sognare che avevo allora, solo rinforzato dall'esperienza che mi ha insegnato a concretizzare le mie volontà senza ascoltare che mi indicava il contrario.


Questo lato del mio carattere l'ho preso da lei, da Ivana, da tutte le volte che l'ho sentita dire quanto i sogni fossero per lei importanti, dall'osservare come la dolcezza e la verità dei sentimenti potessero essere una lama a doppio taglio; ma non per questo da abbandonare, anzi. 


Ho pure un tatuaggio, un ideogramma cinese che significa "musica", che ho fatto pensando a lei: non ci fosse stata quella frase "E arriva quella strana voglia di andarsene via, lontano, ma ferirei soltanto chi mi vuol bene, chi amo.." probabilmente non sarei qui a raccontare di quanto sia cresciuto anche in e attraverso Ivana. 


Un paio di sere fa eravamo insieme ad una serata nella mia Romagna, a pochi chilometri da quel mio primo concerto e a quasi 20 anni di distanza dal nostro primo incontro: è stato, forse, ancor più bello che allora stare insieme. Perché consapevole della veridicità di certi momenti, spogliati della loro dimensione onirica in funzione di un vissuto più concreto, reale, fisico. E perché, con me, c'erano alcune delle amiche migliori che la vita potesse farmi conoscere nel percorso della crescita: persone conosciute per la passione che, in comune, ci faceva sentire così diversi eppure speciali. Gente come noi, per restare in tema.


Mancavano purtroppo pilastri fondamentali del mio crescere tramite Spagna, mancavano legami indissolubili che non è certo la distanza ad indebolire: ma tutto sommato erano lì con me, con le mie esperienze, col sorriso di quel momento. 

Gente come noi..
Son certo che a chi ho voluto bene e a chi ne voglio ancora tanto, tantissimo con e attraverso Ivana, abbia sentito la mia felicità. Parlare di quanto il tempo sia passato eppure trovarsi lì, in un camerino, io, Ivana e le mie amiche a ridere e scherzare di quanto siamo per fortuna migliorati non ha prezzo. O forse si: quello di saper credere nei sogni senza lasciarli andare mai, per nessuna cosa al mondo. 





sabato 5 luglio 2014

Essenzialmente Elisa

Quando guardi ed ascolti Elisa capisci che la musica le appartiene proprio come l'acqua al mare, la sabbia ad una spiaggia: gli elementi che facevano da contorno al concerto con cui ieri ha festeggiato la Notte Rosa romagnola. 


Ascoltando Elisa cantare comprendi come un'emozione autentica non possa non originare da un'anima vera, pura: così ritrovarsi in mezzo a migliaia di persone quasi attonite di fronte al talento messo in mostra sul palco ti permette di vivere un concentrato di sensazioni atte ad amplificare la consapevolezza che, sì, essere persone sincere con se stesse aiuta. 


L'Elisa "riminese" di ieri ha abbandonato ogni fasto della trance invernale del suo "L'anima vola Tour" per ritornare all'essenziale, agli elementi basici che rendono così peculiare la sua persona: voce, tanta musica, vita vissuta attraverso ogni nota cantata e suonata. 


4 musicisti, due coriste e lei, Elisa, ancora quasi intimorita dall'affetto del pubblico, quasi sorpresa di fronte alle mille e più voci che cantano all'unisono di amore, bisogno di vivere e di sognare. 


L'unicità di Elisa si esprime attraverso le molteplici sfumature con cui canta il suo mondo, rendendocene parte: dal rock di "Cure me" alla poetica di "Una poesia per te", senza tralasciare omaggi a Bob Marley e Mia Martini


Già, perché l'anima non è ad una dimensione: ne ha tante, basta dare loro voce. Quella di Elisa, ad esempio.