Che giornata!!! Dopo averla ammirata entrando direttamente in apnea durante la sua performance a Sanremo, dopo aver consumato letteralmente il suo primo album, "Conchita", finalmente ieri è giunto il momento di completare l'opera. Imparando.
Conchita Wurst è una persona davvero magnifica: un personaggio, certo, ma soprattutto un'Artista; non credo affatto ci sia una farsa tra quello che propone su un palco e quello che è nella vita di tutti i giorni, quando abbandonate parrucche e ciglia finte può permettersi di confondersi tra la gente omologandosi anziché contraddistinguendosi.
Non lo credo perché per essere Artista devi portare nella tua arte il tuo vissuto: e se Conchita da un anno a questa parte è riuscita ad incantare milioni di persone attraverso una naturale interpretazione del concetto di normalità, lo deve in gran parte alla profonda verità connaturata al suo essere.
La conferenza stampa di presentazione dell'album del suo primo libro è stata, per me, una vera lezione di vita: la naturalezza, l'eleganza, il magnetismo con cui Conchita ha sostenuto quasi un'ora di chiacchierata con la stampa son state motivo di profonde riflessioni sulla necessità di essere felici. Per quello che si è e si sogna di essere.
Bello, bellissimo è stato incontrala, poi, alla Mondadori di Piazza Duomo dove a centinaia hanno atteso il proprio turno per poterle esprimere ammirazione ed amore. Quando dalla musica, dal pensiero, nasce amore allora, credo, l'Artista che ne è artefice sia davvero degno di rientra nella definizione di "arte" così come in quella di "libertà".
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