Nessuna esagerazione: Immanuel Casto e Romina Falconi rappresentano perfettamente il concetto di coppia aperta così tanto attuale da essere un must. Sono partner artistici, condividono lo stesso palco, la stessa musica, ma ad ognuno dei due è data l'opportunità di darsi, di tanto in tanto, al pubblico che acclama, che chiede di averne sempre e sempre più. Musica, certo. E parole.
La Falconi e il Casto Divo hanno portato in scena all'Alcatraz di Milano un vero spettacolo: il loro "Sognando Cracovia Tour" si dimostra un successo di pubblico data dopo data, a testimonianza del fatto che non sono solo i più noti ed antichi capisaldi radiofonici e discografici ad imporre la qualità, la novità.
Sia per Immanuel che per Romina, infatti, la musica viene da lontano: da una gavetta che non conosce sosta e che viene sostenuta tenendo fede al proprio credo, alle proprie caratteristiche, a dispetto di quanto richiesto/imposto altrove.
E' così che "Sognando Cracovia Tour" racconta in un'ora e mezza di musica spiccati di vita quotidiana visti da prospettive differenti rispetto al binomio cuore/amore che la musica disgraziatamente ci propina da tempo.
Si parla di sessualità, di personalità, di gusti, di divertimento: tutto sotto la logica dell'ironia perché, si sa, solo non prendendosi sul serio si può sopravvivere alla mediocrità cui sembriamo destinati. Tutto l'Alcatraz canta "Il mio prossimo amore" rivendicando il diritto all'autonomia, all'indipendenza ed al rispetto per se stessi in primis, così come con un'ovazione viene accolto l'inno "Escort 25" che, per quanto fortemente ironico ad un primo acchito, racconta perfettamente buona parte della generazione attuale di adolescenti.
Musica per divertisti, dunque, e per stare meglio: con se stessi, dunque col resto del mondo. Senza vergognarsi di quello che si è e delle proprie esigenze: fisiche, mentali, naturali.